Quando guardiamo al futuro dell’energia, del suo utilizzo o del suo consumo, emerge con chiarezza l’esigenza di tramutare ogni aspetto ad essa correlato in ottica green. Viviamo del resto in un contesto di transizione tra il classico universo energetico e quello che invece punta ad essere un mondo nettamente più sostenibile.
Nella società attuale, quando si parla quindi di energia pulita, a farla da padrone è sicuramente il mondo del fotovoltaico: è più “semplice” da comprendere, è sicuramente la tecnologia con cui tutti hanno più confidenza e, visto il clima mediterraneo e soleggiato che caratterizza la nostra penisola, è anche il più efficiente in termini di produzione di energia.
Va però detto che dotarsi singolarmente di un impianto fotovoltaico non è cosa semplice né, tantomeno, esistono sempre le condizioni adatte per l’installazione.. Ed è proprio in questo contesto che le comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo diventano delle soluzioni tanto innovative quanto efficaci per sfruttare l’energia pulita del sole e, allo stesso tempo, promuovere dei modelli di consumo energetico che stimolano la condivisione e la collaborazione in modo etico.
In questa panoramica sul mondo delle comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo collettivo andremo quindi a scoprire cosa sono, come funzionano e quali sono le differenze tra le due soluzioni.
Comunità energetica rinnovabile: cos’è e come funziona
Molto spesso quando si parla di scenari green legati al mondo dell’energia si sente nominare l’importanza di aderire alle Comunità Energetiche Rinnovabili come soluzione del futuro. Cosa sono? In poche parole potremmo definirle come un modello innovativo di utilizzo dell’energia proveniente da fonti rinnovabili e sostenibili che si fonda su un approccio etico: la condivisione.
Quando si parla di Comunità Energetica, infatti, si intende un gruppo di aziende, attività commerciali, condomini o enti che si uniscono allo scopo di installare, ad esempio, un impianto fotovoltaico al fine di sfruttare l’energia pulita prodotta e rendersi sempre più autonomi dalle fonti energetiche tradizionali. Una condivisione di energia pulita a chilometro zero insomma che evita sprechi e riduce i costi in bolletta.
Autoconsumo collettivo per la condivisione di energia
Altro termine che si sente pronunciare spesso quando si parla di transizione energetica è quello dell’autoconsumo collettivo. In questo caso il nome è piuttosto esplicativo di cosa sia questo modello di consumo energetico: si tratta di persone che condividono l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Nello specifico i partecipanti consumano l’energia prodotta da impianti locali di energia rinnovabile nelle vicinanze che la distribuiscono immediatamente ai membri del gruppo.
Qual è la differenza con la CER?
Ad una prima analisi verrebbe quindi da dire che Comunità Energetica Rinnovabile e Autoconsumo Collettivo sono la stessa cosa. In realtà, sebbene il concetto di base sia simile, così come l’intento finale, ciò che cambia è la realizzazione.
Entrambi questi modelli mirano a promuovere l’energia sostenibile e un approccio nuovo alle fonti energetiche rinnovabili, ma se i membri che aderiscono all’autoconsumo collettivo sono un piccolo gruppo di persone che si uniscono per condividere localmente l’energia prodotta da fonti rinnovabili, le comunità energetiche hanno un altro scopo. Mirano infatti a coinvolgere enti più grandi al fine di promuovere la produzione, non solo la condivisione, dell’energia rinnovabile per la comunità. Chi fa parte di una CER, infatti, può anche partecipare all’installazione di un impianto fotovoltaico.
Vantaggi delle comunità energetiche e dell’autoconsumo
A seconda della propria entità e della propria necessità, si può quindi scegliere di entrare a far parte di una comunità energetica o di un gruppo di autoconsumo collettivo. I vantaggi, infatti, sono tanti e molto simili. Si parla di:
- risparmio economico
- indipendenza dalla rete elettrica nazionale
- riduzione delle emissioni di gas serra
- creazione di una comunità più unita.
Come aderire?
Se volete quindi entrare a far parte di una di queste due realtà la prima cosa è informarsi in merito alle opportunità già presenti nella propria area geografica. Contattando fornitori, enti locali o agenzie è possibile trovare tutte le informazioni necessarie ed eventualmente trovare altre persone o aziende che hanno la stessa esigenza e valutare la fattibilità del progetto.
Unoenergy, grazie all’esperienza acquisita e ad un team di esperti è pronta a proporre soluzioni e servizi adeguati per aiutarvi nel cammino verso la transizione energetica. Perché un futuro green e caratterizzato dalla condivisione è un futuro più splendente.